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Alla base della fondazione d’Antigóna, nel febbraio 2008, ci fu una considerazione: non c’era la reale necessità di creare una nuova organizzazione umanitaria, perché il numero di queste ultime era già assai alto; ma molti più ancóra erano i progetti che non riuscivano a svilupparsi appieno per i più svariati motivi. Un’organizzazione piccola come la nostra, con nessuna risorsa economica e una compagine sociale totalmente decentrata, avrebbe avuto molte difficoltà a realizzare da sola dei progetti sociali significativi; ma le competenze di cui era portatrice avrebbero potuto facilmente essere di grande utilità ad altre organizzazioni che invece avessero già intrapreso un cammino progettuale e si fossero ritrovate in un qualche tipo di difficoltà.

Nacque così la missione originaria d’Antigóna, quella delle collaborazioni con altre organizzazioni, per affiancarsi a esse e accompagnare i loro progetti verso il superamento di difficoltà temporanee o in un migliore funzionamento quotidiano, a seconda dei singoli casi.

Lentamente è però venuta maturando la consapevolezza di quanto difficile, e spesso ingrato, sia questo ruolo. Soprattutto, abbiamo avuto molte volte la sensazione che, per i progetti a cui collaboravamo, avremmo desiderato e potuto fare più di quanto ci venisse richiesto o permesso.

Ora, maggio 2017, non vogliamo rinunciare del tutto alla forte originalità della nostra mission iniziale, assai poco adottata da altre entità nonprofit; tuttavia desideriamo sperimentare con continuità forme operative che prevedano un nostro coinvolgimento più diretto. Abbiamo dunque pensato di riequilibrare il rapporto tra collaborazioni con altre organizzazioni da un lato, e progetti da gestire come capofila dall'altro, in direzione di questi ultimi.

Resta sempre valido che Antigóna non s’occupa a priori d’una qualche tematica specifica: i criteri con cui scegliamo i progetti e le collaborazioni su cui impegnarci sono dettati dalla nostra valutazione sull’utilità del progetto in questione, dall'adeguatezza delle nostre competenze tecniche, dall’empatia con eventuali partners con cui entriamo in contatto, dalle nostre possibilità operative al momento della valutazione.

Conformemente a ciò: